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LE CLAUSOLE DI “MINIMO GARANTITO” E L’IVA (CON PARTICOLARE RIGUARDO ALLE CLAUSOLE “TAKE OR PAY”)

Nel caso di clausole di minimo garantito l'Agenzia ritiene che esse individuino un'autonoma prestazione rilevante ai fini IVA. La casistica attesta che questa affermazione non ha affatto valore generale
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L’IMPOSTA DI BOLLO SUGLI ESTRATTI CONTO

L'Agenzia ritiene che la soglia per l'applicazione del bollo sia data dalla somma algebrica di accreditamenti e addebitamenti. Una analisi ragionata, che parta dalla storia e tenga conto del dato civilistico, dimostra che non è così. Accreditamenti e addebitamenti si cumulano
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L’Agenzia delle Entrate e l’intermediazione: l’advisor, il cozzone e il sensale

L'Agenzia delle Entrate e la differenza fra advisor e mediatore: una soluzione da affinare
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Considerazioni sul d.d.l. “Disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari”: C) il giudizio monocratico a critica vincolata

La riforma del processo tributario introduce un rito speciale per le cause di minor valore che s'ispira alle regole del processo civile in materia di giudizio reso secondo equità. Ne deriva un rito connotato da una certa ambiguità, che pone problemi applicativi, ma che potrebbe anche influire sui principi del diritto tributario.
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Considerazioni sul d.d.l. “Disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari”: B) la “prova testimoniale e i suoi limiti oggettivi”

La riforma del processo tributario reintroduce la prova testimoniale. La sua ammissibilità è soggetta a limiti oggettivi. La definizione di questi limiti pone problemi interpretativi che incrementeranno il contenzioso
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Considerazioni sul d.d.l. “Disposizioni in materia di giustizia e di processo tributari”: A) il “Principio di diritto in materia tributaria”

La nuova norma sull'enunciazione del principio di diritto in Cassazione presenta alcune criticità che potrebbero incidere negativamente sul ruolo della Corte di cassazione e sulla concezione del diritto tributario
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TRIBUTI PERIODICI E RETROATTIVITÀ

La Corte di Cassazione risolve una possibile questione retroattività facendo riferimento a una nozione di periodicità dei tributi avulsa dalle categorie dottrinali, ma soprattutto priva di collegamento con la disciplina della retroattività in materia tributaria
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CONTINUA LA SAGA DELL’ART. 20 DELL’IMPOSTA DI REGISTRO

La Cassazione, sulla base di motivi molto discutibili, dispone il rinvio pregiudiziale dell'art. 20 del TUR alla CGUE. Sebbene le ragioni tecniche dell'ordinanza siano fragili, essa appare il sintomo di una disfunzione più profonda
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CONTRATTI CON “PREZZO NEGATIVO” E OBBLIGAZIONI DI FARE

L'Agenzia correttamente afferma che i contratti con prezzo negativo sono quelli in cui il "venditore" in realtà è anche il "committente" di un servizio. Questa giusta soluzione non è sempre valida per le cessioni di contratto e impone di trovare soluzioni adeguate per la determinazione della base imponibile
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DISCIPLINA DEL “PREZZO VALORE” E COSTITUZIONE DI RENDITA VITALIZIA: L’EQUIVOCO DELLA CASSAZIONE

La Corte Suprema di Cassazione ha risolto il problema dell'applicazione del "prezzo-valore" ai trasferimenti di diritti reali verso costituzione di una rendita, senza tener conto dell'effettiva portata della regola generale e, quindi, della deroga a tale regola rappresentata dalla disciplina del "prezzo-valore".
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IL RINVIO PREGIUDIZIALE IN CASSAZIONE E L’ESIGENZA DI PRESUPPOSTI PIÙ RIGOROSI

Con la riforma del processo civile verrà introdotto il rinvio pregiudiziale in Cassazione. La nuova disciplina prevede fra i presupposti del rinvio solo la potenziale numerosità di controversie. Vi è il rischio quindi che la decisione della Corte sia assunta quando la questione non è ancora "matura". L'omologo istituto francese, al quale si propone di adeguarsi, prevede invece che la numerosità delle controversie sia già esistente
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DALLA CASSAZIONE UN CONTRIBUTO ALLA CHIAREZZA SU OBBLIGAZIONI DI FARE, DI NON FARE, DI PERMETTERE

La Cassazione stabilisce un principio molto importante per la individuazione dei casi in cui le somme dovute in base a una transazione sono rilevanti ai fini i.r.pe.f. o i.v.a.
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ANCORA SUL CRAM DOWN FISCALE E SULLE RELATIVE REGOLE PROCESSUALI

Il Tribunale di Roma conferma che il c.d. cram down fiscale si applica anche ai giudizi iniziati nella vigenza della precedente disciplina se non sono ancora compiute le operazioni di voto e che esso riguarda anche le ipotesi in cui il voto dell'amministrazione finanziaria sia stato contrario. Con soluzione innovativa,, ma del tutto condivisibile ha ritenuto che l'istituto si applica direttamente in sede di giudizio di omologazione.
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CRAM DOWN FISCALE: ASPETTI SOSTANZIALI E PROCESSUALI

Il provvedimento del Tribunale di Genova appare del tutto convincente nel momento in cui risolve le questioni relative alla decorrenza dei cram down fiscale, all'oggetto del giudizio e alla possibilità di applicare l'istituto anche al caso del voto negativo. Non sembra del tutto persuasivo la soluzione che, nel silenzio della norma, il Tribunale ha ritenuto di dare alla collocazione del cram down fiscale all'interno delle diverse fasi in cui si articola il processo concordatario
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Il trattamento dei debiti tributari e concordato preventivo: dal procedimento al processo

Questo saggio cerca di dimostrare che la modifica dell’art. 180, comma 4, l.f.., non ha determinato la trasformazione del giudizio di omologazione in un sistema nel quale convivrebbero una giurisdizione essenzialmente volontaria e una giurisdizione contenziosa sul corretto esercizio del potere amministrativo. Piuttosto, il giudizio di omologazione resta un giudizio rivolto all’accertamento dei fatti che legittimano la definizione concordataria, fra i quali adesso è inclusa anche la maggiore convenienza della proposta rispetto alle possibilità di soddisfazione del credito erariale.